Torniamo a parlare di un prodotto editoriale ever green, i biglietti da visita. Abbiamo già affrontato il tema parlando dei formati della comunicazione aziendale, ma oggi entriamo nel dettaglio di quello che è la carta d’identità del professionista, un piccolo rettangolo di carta (il più delle volte) che racchiude conoscenze, aspettative e personalità. Troppe aspettative per un semplice biglietto da visita? E chi ha detto che si tratta di un prodotto semplice?
Anche un venditore di aspirapolvere porta a porta dovrebbe avere un biglietto da visita creativo, solo così avrebbe una speranza di non vedere il proprio nome accartocciato e buttato nel cestino.
Andiamo con ordine e partiamo dagli aspetti più tecnici. I formati standard dei biglietti da visita sono:
- 7 x 10 cm
- 8 x 5 cm
- 8 x 5.5 cm
- 9 x 5 cm
Gli elementi che compongono un biglietto da visita sono:
- Nome
- Cognome
- Indirizzo
- Telefono
- sito internet
- contatti social
- professione o attivit
Una volta compreso quali sono gli elementi che non possono mancare in un biglietto da visita dobbiamo semplicemente rispondare a una domanda, per poter realizzare un prodotto che sia funzionale ma anche creativo: Cosa voglio comunicare?
Un biglietto da visita deve dire chi è il cliente ma soprattutto cosa fa e come lo fa. Quindi se state per realizzare il biglietto da visita per un avvocato divorzista quale migliore soluzione se non un classico biglietto dal formato standard che però si divide a metà? Allo stesso modo, se il cliente è un insegnante di yoga, perché non giocare con il tatto e utilizzare un tipo di stampa su materiale plastico che ricorda il tappetino per fare yoga?
Giocare con le forme, il tipo di carta o supporto, i materiali, sperimentare e in un certo senso prendere alla lettera le caratteristiche della professione (anche considerando i luoghi comuni) sono tutti suggerimenti utili a creare un biglietto da visita che difficilmente verrà cestinato.
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