Le basi dell’impaginazione

Croce e delizia del tipografo, più croce che delizia in effetti, oggi parliamo dell’impaginazione. Sì, perché non serve fare troppi giri di parole, quando il file arriva in tipografia deve essere perfetto, altrimenti la qualità della stampa viene meno e la colpa non deve essere attribuita alla tipografia.

Sarà bene risolvere il problema a monte e prendere in considerazione quegli accorgimenti che garantiscono una qualità del progetto tale da poter dire “vai in stampa!” senza troppi pensieri e preoccupazioni.

Abbiamo raccolto alcuni degli errori più comuni e deciso di darvi qualche suggerimento per impaginare in modo corretto le locandine e i libri con delle regole che valgono un po’ per tutti i prodotti editoriali che devono andare in stampa.

Impaginare non è un’impresa troppo complessa, ci sono alcuni trucchi che rendono la vita più semplice. Prima di tutto è necessario impostare le dimensioni corrette del file. In base alla dimensione del poster o delle locandine, si può decidere di impostare un formato in A3 o in A4, la cosa importante è la risoluzione del file a 300 dpi e il colore in CMYK.

Per andare sul sicuro la cosa migliore da fare quando si impagina un prodotto editoriale è usare i formati standard, ma se si vuole osare sarà meglio farlo con attenzione!

A questo punto è necessario impostare l’abbondanza. Si tratta dei margini di stampa, vale a dire quei 2/5 mm per lato che garantiscono una zona di sicurezza all’interno del quale vengono inseriti tutti i contenuti editoriali che non possono rischiare di essere tagliati in fase di stampa.

Infine quando si invia il file alla tipografia uno dei migliori formati è il .pdf, ma è sempre bene conservare una copia del file originale con tutti i livelli aperti, in modo da poter attuare un piano B se sono necessarie modifiche o se ci sono altri tipi di problemi.

Una volta creato questo involucro di sicurezza scatenatevi con la creatività, non ci sarà il rischio di tagliare le vostre idee in fase di stampa!